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Da dove proviene il didjeridu/yidaki?

Oggi il didjeridu e’ conosciuto in tutto il mondo, grazie anche ad un’astronauta americano che ne ha suonato una versione in plastica nello spazio. Ma originariamente il didjeridu non veniva suonato in tutto il territorio australiano. La scienza non puo’ darci un’indicazione esatta, ma la maggiore parte degli studiosi e’ convinta che prima dell’arrivo degli europei, il didjeridu venisse suonato solo nel “Top End” del continente, che va dalla zona Nord del Western Australia verso Est fino al Golfo di Carpenteria inclusa l’isola di Groote Eylandt. Poi, subito dopo l’arrivo degli europei, si e’ diffuso anche nella zona del Queensland del Nord. Gran parte degli accademici e molti aborigeni sono concordi nel sostenere che solo negli ultimi duecento anni il didjeridu si e’ spinto fuori da queste zone. Gli Yolŋu hanno il loro racconti che parlano delle origini specifiche dello strumento.

Djambawa Marawili parla dei suoi viaggi nei primi anni 70, quando non si vedeva mai un didjeridu fuori della zona Nord dell’Australia (il “Top End”). Ma crede che il boomerang era come il didjeridu per gli altri popoli.

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Una mappa approssimativa della zona del didjeridu al momento dell'arrivo degli europei, secondo fonti e studi antropologici.

In qualsiasi posto in Australia, visitato da turisti, c’e’ un’alta probabilita’ di trovare dei didjeridu nei negozi di souvenir e sentire il didjeridu suonato per strada. Mentre fino ad un paio di decine di anni fa, nel suo stesso paese di origine era ancora una curiosita’, adesso e’ stato addirittura adottato come uno dei simboli dell’identita’ nazionale, sia dai neri che dai bianchi. Il suo suono viene utilizzato nelle pubblicita’ televisive di tutto il mondo per rappresentare lo spirito australiano; sia per una birra, una macchina o qualsiasi prodotto come un nome ispirato all’Australia.

I clan Yolŋu del Nord-Est Arnhem Land sono solo alcuni, tra i tanti che hanno utilizzato lo strumento per migliaia di anni, a considerarlo come parte integrante della loro cultura. Gli Yolŋu accettano che lo strumento venga oggi suonato in tutto il mondo e non vogliono cambiare o fermare questo processo, ma sentono fortemente che devono essere riconosciuti e rispettati come i custodi tradizionali del didjeridu.

Il yidaki non e’ mai stato uno strumento nazionale e non lo sara’ mai.

Galarrwuy Yunupiŋu
capo del clan Gumatj
Garma Festival Yidaki Forum, Agosto 2004